
Ponte di Legno è situato a 1258 m s.l.m. nella parte estrema
dell'alta Valcamonica, al confine fra Lombardia e Trentino, in una
conca invidiabile posta fra i gruppi montuosi dell'Ortles-Cevedale
a nord e dell'Adamello-Presanella a sud-est. Le montagne di Ponte
di Legno hanno cominciato a essere visitate intorno al 1880 dai
pionieri dell'alpinismo italiano: mete frequentatissime erano le
cime nevose intorno al Gavia e le cime rocciose intorno al Tonale.E'
adagiato in un'ampia conca verde prativa, maculata dal bruno delle
pietraie e dal grigio delle coltivazioni, al margine di fitti boschi
d'abete, in cui confluiscono i vari torrenti che formano il fiume
Oglio.Oltre le abetaie, sui 2000 metri, si scorgono i radi cespugli
e i magri pascoli d'alta quota, prima che emergano da un lato le
vette granitiche della catena del Castellaccio-Lagoscuro e del Corno
d'Aola-Salimmo (intervallate dal ghiacciaio Pisgana) e dall'altro
le cime arrotondate calcaree e scistose della Bleis di Sommalbosco,
della Caione-Graole e della Bleis orientale. Le prime, a sud-est,
appartengono al gruppo Adamello-Presanella e le seconde, a nord-ovest,
al Gruppo Ortles-Cevedale. La linea ideale Tonale-fondovalle-fiume
Oglio costituisce la demarcazione fra i due gruppi montuosi citati,
così geologicamente diversi fra di loro. A ridosso di questa prima
cerchia si estendono le vette più celebri oltre i 3000 metri, come
il Tresero,il S. Matteo,il Corno dei Tre Signori,l'Ercavallo,l'Albiolo,
la Presanella, la Busazza, la Calotta, il Corno Bianco, l'Adamello
e il Baitone.
Dal Corno dei Tre Signori, che con i suoi 3360 metri costituisce
il punto più elevato di tutto l'Ortles-Cevedale bresciano, scendono
verso nord due costiere; la prima, più orientale, segna il confine
con il Trentino e va a formare le aspre cime della montagna di Ercavallo,
della Punta di Ercavallo e d'Albiolo (2969 m), dove si biforca ulteriormente
verso il Monte Tonale orientale (2696 m) e la Cima Bleis (2626 m),
dominanti i vastissimi pascoli del Passo Tonale (1880 m). La seconda,
assai più breve, comprende la Cima Caione (3140 m) e la Cima delle
Graole (2861 m), dove si interrompe bruscamente proprio sopra Pezzo.
Tra le due catene è racchiuso il magnifico altopiano di Ercavallo
e la bellissima Valle di Viso. A ovest del Passo Gavia (2618 m),
uno dei più alti e suggestivi valichi alpini, proprio dal Monte
Gavia (3223), si diparte la lunghissima catena che forma questo
sottogruppo e che nel primo tratto presenta un aspetto aspro e selvaggio.
Vi sono le rocciose vette di Savoretta (3096 m), che nel
versante a nord presentano una delle rare vedrette glaciali del
sottogruppo, e la Punta di Pietra Rossa (3212 m) con, ai suoi piedi
meridionali, la calotta ghiacciata della Cima Monticello (3161 m).
Questo è ormai l'ultimo ghiacciaio, pur modesto, sopravvissuto in
tutto l'Ortles-Cevedale camuno.
Da qui una lunga costiera, con molte punte superanti i 3000
metri, denominata Monticelli di Sommalbosco, scende sino al Monte
Coleazzo (3006 m) che sovrasta la conca di Ponte di Legno.

Una splendida vallata è racchiusa fra queste creste e quelle di
Caione: la Valle delle Messi, ricca di acque, di zone umide e boschi
e alla cui testata troviamo, non lontano dal Gavia, il Lago Nero
(2396 m). Un'altra cresta scende dal Monticello verso sud-ovest
culminando con le cime del Tirlo (2829 m), la Cima Mattaciul (2852
m) e il Monte Bles (2826 m), attraversate da portentose bancate
marmoree. A occidente di Pietra Rossa si diparte una lunga costiera,
priva di significative elevazioni, che termina con il Corno Tremoncelli
(2724 m) e, verso ovest, con l'importante complesso montuoso del
Serottini (2967 m), che degrada con la cresta di Varadegra sino
all'altopiano del Mortirolo.
In questa sezione troverete i percorsi per visitare i 25
splendidi laghi alpini nei dintorni di Ponte di Legno. Per quasi
tutti i percorsi sono indicati gli itinerari che più agevolmente
permettono di raggiungerli, preferendo, ove possibile, i sentieri
segnalati dal CAI. Nelle descrizioni degli itinerari, i tempi di
percorrenza (che non comprendono eventuali soste e che di norma
sono validi per la sola andata) e le note sul vestiario e sulle
difficoltà, sono da intendersi puramente indicativi, idonei per
un escursionista medio e in condizioni di bel tempo. Come sempre
in montagna, diversi gradi d'allenamento, condizioni climatiche
avverse, possono modificare anche sensibilmente tali indicazioni.
Laghetto Varadega
Segnaletica |
inesistente; segnavia CAI bianco e rosso nr 73b e 73 |
Difficolta' |
escursionistico, un poco impegnativo |
Periodo consigliato |
fine giugno - inizio ottobre |
Tempo di percorrenza |
ore 3 |
Dislivello |
|
Parcheggio |
ai bordi della stradina asfaltata, nei pressi di Malga Salina |
DESCRIZIONE: minuscolo Laghetto di Varadega
(2183 m), serrato da una morena ai piedi nord/ovest della Cima Grom,
è raggiungibile in meno di un ora con la mulattiera che risale la
valle omonima (sv. 73). La si abbandona però, dopo circa 40 minuti,
quando sale a tornanti verso ovest, spostandosi alquanto a destro
e quindi scendendo in uno nascosta conca. L'auto può essere parcheggiata
presso il ponticello (1949 m) sotto le Casere del Comune, ove si
giunge dal Passo del Mortirolo con la strada asfaltata che porta
al Pianaccio.
Laghi del Baitello
Segnaletica |
segnavia CAI bianco e rosso nr. 59 |
Difficolta' |
escursionistico, non interamente segnalato |
Periodo consigliato |
luglio - inizio ottobre |
Tempo di percorrenza |
ore 2.45 |
Dislivello |
m 876 |
Parcheggio |
all'ingresso di Case di Viso oppure nel piazzale dell'area
di sosta del Parco Nazionale dello Stelvio (1880 m) |
DESCRIZIONE: Si segue l'itinerario per i Laghi
di Ercavallo sino al bivio col sentiero nr. 2 (2610 m - ore 2,20).
Qui lo si lascia per continuare, sulla destra, con la mulattiera
pianeggiante (sv. 2) che porta, verso sud, al rifugio Bozzi. Con
un'ampia curva si aggira la corica, al centro della quale sorge
un baitello. Dopo circa dieci minuti s'incontrano sulla sinistra
le tracce della mulattiera militare che sale alla panoramicissima
Punta di Ercavallo. Percorsa quest'ultima per un breve tratto, ci
si affaccia su un valloncello sospeso dalla curiosa morfologia,
ospitante i due Laghetti del Baitello ed alcune altre piccole zone
umide. Si scende un poco e si raggiungono i due piccoli specchi
d'acqua. Solitamente ignorati a causa della vicinanza con i notissimi
Laghi di Ercavallo, meritano sicuramente una visita, magari seguito
dalla facile ascesa alla Punta di Ercavallo, per la posizione straordinariamente
panoramica verso le vette e ì ghiacciai del dirimpettaio gruppo
dell'Adamello-Presanella. Volendo variare il ritorno ci si può portare
al rifugio Bozzi con un lungo ma semipianeggiante tratto dell'Alta
Via Camuna (sv. 2, con qualche pezzo esposto) in circa un'ora. Da
qui si scende a Viso con il sentiero descritto sopra per i Laghi
di Montozzo (complessivamente circa ore 2,30). Naturalmente questa
variante può essere utilizzata anche come percorso alternativo di
andata (circo ore 3,30).
Laghi del Mortirolo
Segnaletica |
inesistente; segnavia CAI bianco e rosso nr 73b e 73 |
Difficolta' |
escursionistico, un poco impegnativo |
Periodo consigliato |
fine giugno - inizio ottobre |
Tempo di percorrenza |
ore 2 |
Dislivello |
|
Parcheggio |
ai bordi della stradina asfaltata, nei pressi di Malga Salina |
DESCRIZIONE: Il Lago del Mortirolo (1779 m) è un bel bacino
tondeggiante con pregevoli peculiarità naturalistiche e paesaggistiche,
anche se forse penalizzato da un'eccessiva frequentazione. Vi si
arriva infatti molto facilmente, in uno ventina di minuti, scendendo
a piedi con una mulattiera che esce sulla sinistra dalla strada
asfaltata, poco prima del passo, nel tratto pianeggiante sopra l'alberghetto
più alto. Si parcheggia negli esigui slarghi ai bordi della strada,
vicino al bivio. Essendo progettata dal comune di Monno la ristrutturazione
e la riapertura del ristorantino del lago, è possibile che in futuro
la strada di accesso venga resa transitabile agli autoveicoli. Ci
si augura, in questo caso, che il parcheggio sia posto lontano dalle
rive per evitare, come accaduto in passato, di degradarle a squallido
ammasso di lamiere.
Laghi di Ercavallo
Segnaletica |
segnavia CAI bianco e rosso nr.59 e 2 |
Difficolta' |
escursionistico, un poco impegnativo non essendo interamente
segnalato |
Periodo consigliato |
fine giugno - inizio ottobre |
Tempo di percorrenza |
ore 2,30 al lago inferiore, ore 3,45 al lago alto |
Dislivello |
m 867 al lago inferiore, m 1201 al lago alto |
Parcheggio |
all'ingresso di Case di Viso, oppure nel piazzale dell'area
di sosta del Parco Nazionale dello Stelvio (1880 m) |
DESCRIZIONE: Percorso: partendo da Viso si risole a fianco
della mulattiera e dell'Oglio Arconello, abbandonando però la strada
già al 1° tornante, per salire con una scorciatoia direttamente
al terrazzo ove sorge l'area di sosta del parco (15 minuti). Da
qui, lasciato sulla destra il segnavia per il rifugio Bozzi (nr.
52), si prosegue verso la testata della valle seguendo i segni bianchi
e rossi. Dopo 10 minuti ci si stacca dalla stradicciola salendo
verso destro nel pascolo via via più sassoso e ripido, tra le prime
tane di marmotte. Il sentiero supera poi il balzo roccioso sovrastante
con numerosi tornanti e con un breve tratto un poco esposto.
Laghi di Ercavallo Occidentali
Segnaletica |
inesistente; segnavia CAI bianco e rosso nr.59 e 53 |
Difficolta' |
escursionistico, un poco impegnativo non essendo interamente
segnalato |
Periodo consigliato |
luglio - inizi di ottobre |
Tempo di percorrenza |
ore 3,30 |
Dislivello |
m 1209 |
Parcheggio |
all'ingresso di Case di Viso, oppure nel piazzale dell'area
di sosta del Parco Nazionale dello Stelvio (1880 m) |
DESCRIZIONE: Sino al secondo laghetto di Ercavallo
(2643 m - ore 2,30) si percorre l'itinerario precedente, che qui
si abbandona per seguire il segnavia nr. 53 per il passo delle Gramole,
deviando decisamente a sinistra (ovest). Lungo il percorso, in parte
su una mulattiera militare rovinata, si passa poco sopra i piccoli
laghi di Ercavallo occidentali a 2724 e 2745 metri. Superato un
breve tratto semipianeggiante, quando il sentiero segnalato scende,
lo si lascia per rimontare sulla destra (nord ovest) il vallone
pietroso che punta alla cima di Caione. Risalitolo sin quasi ai
piedi orientali della cima, ci si sposta a destra raggiungendo infine
il laghetto di Caione (2963 m - ore 3,30) posto in un'arida conca
spesso frequentata dai camosci. E' non solo il lago più profondo
ed elevato di quest'area, ma anche uno dei più alti in assoluto
dell'intera provincia.
Laghi di Montozzo
Segnaletica |
segnavia CAI bianco e rosso nr.52 |
Difficolta' |
agevole, su mulattiera militare |
Periodo consigliato |
fine giugno ottobre |
Tempo di percorrenza |
ore 2 (1,45 dal parcheggio alto) |
Dislivello |
m 724 da Viso, m 598 dal parcheggio alto |
Parcheggio |
all'ingresso di Case di Viso, oppure nel piazzale dell'area
di sosta del Parco Nazionale dello Stelvio (1880 m) |
DESCRIZIONE: Dall'area da pic-nic del Parco ci
quota 1880 metri, si dipartono anche i sentieri 59 e 62 che si lasciano
sulla sinistra, proseguendo invece verso sud-est con la comoda mulattiera
di guerra, segnato col nr.52, che risale il costone orientale della
valle. Superata con ampi tornanti la fascia ad arbusti si sbuca,
con alcune scorciatoie, nella corica del Montozzo. Qui, tra pascoli
e ghiaioni frequentati dalle marmotte, s'incontra il primo piccolo
lago a 2403 metri, appena a sinistra del sentiero. Spostandosi verso
nord si entra quindi in un corto valloncello che, affiancando il
ruscello, porta in breve tempo al laghetto del Montozzo superiore,
un poco più grande e profondo dell'inferiore, ed al vicino rifugio
Bozzi (2478 m - ore 1,45 / 2).
Laghi meridionali di Monticelli
Segnaletica |
inesistente; segnavia CAI bianco e rosso nr 58 solo all'inizio |
Difficolta' |
escursionistico, un poco impegnativa per mancanza di segnaletica |
Periodo consigliato |
fine giugno - inizio ottobre |
Tempo di percorrenza |
ore 2,30 al lago basso, 3 al lago più alto |
Dislivello |
m 839 |
Parcheggio |
presso l'area di sosta attrezzato di Case Silizzi (S. Apollonia). |
DESCRIZIONE: Sino alla Baita di Monticelli (2071
m - ore 1,30) si segue l'itinerario precedente. Si continua brevemente
verso nord (destra) e seguendo una traccia di sentiero si descrive,
in decisa salita, una sorta di tornante, continuando poi verso sud.
La traccia ora si biforca: a destra porta ai laghi settentrionali
mentre proseguendo a sinistra (cioè sempre verso sud) sì può giungere
alla conca meridionale di Monticelli. Con sentiero più marcato si
posso un vallone, tenendosi al limite del cespuglieto, si attraversa
un torrentello e si sale un breve ripido tratto che supera un costone
roccioso. Usciti su un aperto ripiano il sentiero si divide ancora.
Trascurata la traccia che continua verso sud, si devia nettamente
a destro con un sentierino segnalato da rari ometti di sassi. Incontrato
nuovamente il ruscello, con un tratto più ripido si sbuca in una
larga conca, con bella vista sulla cascata che scende dai laghi
superiori. Mantenendosi vicino al corso d'acqua si rimonta buona
parte della conca per deviare infine deciscimente a sinistra (sud).
Laghi
settentrionali di Monticelli
Segnaletica |
inesistente; segnavia CAI bianco e rosso nr 58 solo all'inizio |
Difficolta' |
escursionistico, un poco impegnativa per mancanza di segnaletica |
Periodo consigliato |
fine giugno - inizio ottobre |
Tempo di percorrenza |
ore 2,30 al lago basso, 3 al lago più alto |
Dislivello |
m 725 al lago basso, 1025 m a quello più alto |
Parcheggio |
presso l'area di sosta attrezzato di Case Silizzi (S. Apollonia).
|
DESCRIZIONE: Lasciato l'auto a Silizzi, si risale
la Valle delle Messi, seguendo i segni bianchi e rossi del segnavia
58, lungo la mulattiera che affianca l'Oglio Frigidolfo. Attraversato
il torrente, si giunge alle belle baite (in parte ristrutturate)
poste all'imbocco dei pianeggianti prati di Pradazzo (1650 m). Si
esce a sinistra dalla stradetta segnalata e, aggirate le case, si
segue con attenzione il non sempre evidente sentierino che sale
rapidamente il boscoso fianco vallivo. Usciti dal lariceto si arriva
alla Baita di Monticelli (2071 m - ore 1,30). Una debole traccia
nel pascolo conduce dapprima quasi in piano ci nord (a destra) e
quindi zig zagando risale più faticosamente verso nord/ovest. Arrivati
ad un torrentello lo si segue a sinistra sbucando nella larga conca
solcata dal Rio Monticelli.
Lago di Valmalza
Segnaletica |
segnavia CAI bianco e rosso nr. 58 e nr. 2 |
Difficolta' |
escursionistico, un poco impegnativo non essendo interamente
segnalato |
Periodo consigliato |
fine giugno - inizio ottobre |
Tempo di percorrenza |
ore 3,30 |
Dislivello |
m 950 |
Parcheggio |
presso l'area di sosta attrezzato di Case Silizzi (S. Apollonia).
|
DESCRIZIONE: Lasciata l'automobile si risale
la Valle delle Messi, seguendo la segnaletica bianca e rossa, con
il segnavia nr.58, lungo una ben marcata mulattiera che affianca
lo spumeggiante Oglio Frigidolfo e che passa accanto ad alcuni gruppetti
di belle cascine in pietra dalla interessante architettura. Superati
i pianeggianti prati di Pradazzo e lasciato sulla destra il sentiero
57 per il Lago Nero, si sale un poco più rapidamente nel bel lariceto
e tra spettacolari cespugli di rododendro, si raggiungono le baite
di Val Malza (1972 m ore 1,40).
Lago Nero
Segnaletica |
segnavia CAI bianco e rosso nr. 58 e nr. 2 |
Difficolta' |
escursionistico, un poco impegnativo non essendo interamente
segnalato |
Periodo consigliato |
fine giugno - inizio ottobre |
Tempo di percorrenza |
ore 3 |
Dislivello |
m 806 |
Parcheggio |
presso l'area di sosta attrezzato di Case Silizzi (S. Apollonia). |
DESCRIZIONE: Il sentiero s'imbocca staccandosi ci sinistra
dal segnavia 58 proveniente da S. Apollonia, dopo aver seguito quest'ultimo
per circa un'ora. Il bivio si trova dopo poche decine di metri dalla
solita che inizia proprio alla fine del tratto pianeggiante che
si estende dopo le belle baite Praduzzo, ct 1700 m (attenzione:
il bivio, se non ben segnalato, è poco visibile essendo qui il sentiero
appena uno traccia). Si risale decisamente con numerosi tornanti
nell'ormai rado bosco di larici e nel cespuglieto ad ontano verde,
frequentato dallo schivo capriolo. Seguendo il segnavia bianco e
rosso ci si porta quindi più nettamente verso nord con panoramico
percorso ora meno ripido e passando alti sopra una suggestiva conca,
racchiudente i resti di un ormai interamente intorbato laghetto,
si raggiungono i ruderi della Baita Gaviola (2112 m).